NoCargoParma

La nazione che distrugge l'ambiente distrugge sé stessa

Sabato 9 settembre tutti in piazza a dire NO allungamento pista! NO aeroporto cargo!

Nell’Italia dei mille campanili tutti vogliono atterrare vicino a casa e per questo sfornano progetti a ripetizione, fanno lobbying, chiedono soldi pubblici per piccoli aeroporti che non reggono la concorrenza dei grandi scali nazionali e vivacchiano grazie a tratte secondarie scarsamente remunerative, quando non in perdita, gestite da compagnie minori e vettori low-cost. Aeroporti che sono più un costo che un beneficio per il territorio e che contribuiscono a disperdere risorse pubbliche preziose.

In questo senso l’aeroporto di Parma è emblematico: nel corso degli anni ha già ricevuto oltre 50 milioni di fondi pubblici e, malgrado ciò, ha registrato ben 73,2 milioni di perdite complessive negli ultimi 22 anni con un progressivo e inesorabile calo dei passeggeri da 240 mila nel 2010 a 75 mila nel 2019 (-68,8% in 10 anni).

Adesso la Regione Emilia-Romagna approva lo stanziamento di 12 milioni di fondi pubblici (Fondo Sviluppo e Coesione) finalizzati all’allungamento della pista e al potenziamento del Verdi per accogliere il traffico aereo cargo, malgrado Parma sia esclusa, in base alle direttive del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dal piano nazionale degli aeroporti cargo.

Il Ministero, nel suo piano nazionale, ha stabilito infatti che l’aeroporto cargo di riferimento nella nostra area è Brescia Montichiari, già pienamente operativo con 30 mila tonnellate di merci all’anno. Un investimento mirato a trasformare il Verdi in cargo condannerebbe Parma comunque a un ruolo marginale di inutile quanto insensato doppione.

Una situazione paradossale, che vede diversi enti pubblici agire senza coordinarsi fra loro, con opache procedure decisionali e in mancanza di una seria quanto doverosa analisi costi-benefici, che è evidentemente venuta a mancare, sperperando fondi pubblici a favore delle lobby che riescono a esercitare le maggiori pressioni.

A dimostrazione che l’allungamento della pista del Verdi serve solo al cargo, basti sapere che lo scalo di Firenze fa volare 3 milioni di passeggeri all’anno con una pista di volo 564 metri più corta e 15 metri più stretta di quella di Parma, il Verdi non arriva a 200 mila passeggeri.

Scendiamo in piazza per ribadire con forza il nostro NO a un progetto aggressivo per l’ambiente, nocivo per la salute pubblica e senza nessun reale beneficio per il territorio, NO allo spreco di altri soldi pubblici per vantaggi solo privati.